PREMIO CAVALLINI 2010
Claudio Magris è nato a Trieste nel 1939. Ha insegnato Letteratura tedesca all’Università di Torino e di Trieste. È Accademico dei Lincei e socio di diverse altre accademie estere. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per la sua opera di saggista e di narratore, oltre alle Lauree ad honorem delle Università di Strasburgo, Copenhagen, Klagenfurt, Szeged, Madrid, Paris X-Nanterre e Lima. Nel 1999 l’Associazione provinciale per la Prosa di Pordenone in “Dedica a Claudio Magris 1999” ha curato un mese di conferenze e dibattiti sui suoi vari libri e di rappresentazioni dei testi teatrali; nel 2009 il Comune di Pordenone in collaborazione con il Comune di Montereale Valcellina (del quale è cittadino onorario), la Comunità Montana del Friuli Occidentale e l’Associazione culturale Thesis hanno dedicato a “Claudio Magris - Argonauta” una mostra e un volume con foto di Danilo De Marco e scritti e testimonianze di numerosi amici e intellettuali. Tra i suoi libri tutti tradotti in numerose lingue: “Il mito absburgico nella letteratura austriaca moderna”; “Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale”; “Dietro le parole”; “Itaca e oltre”; “Trieste. Un’identità di frontiera” (con A. Ara); “L’anello di Clarisse”; “Illazioni su una sciabola”; “Quale totalità”; “Danubio”; “Stadelmann”; “Un altro mare”; “Il Conde”; “Microcosmi” [Il secondo capitolo è dedicato alla Valcellina]; “Utopia e disincanto”; “Alla cieca”; “L’infinito viaggiare”; “Lei dunque capirà”; “La storia non è finita. Etica, politica, laicità”; “Alfabeti”. Nella prefazione al volume “L’infinito vaggiare” Magris scrive: «(...) quando viaggiavo nei vasti paesi danubiani o nei periferici microcosmi, avviandomi in una certa direzione, sempre disponibile a digressioni, soste e deviazioni improvvise, vivevo persuaso, come davanti al mare; vivevo immerso nel presente, in quella sospensione del tempo che si verifica quando ci si abbandona al suo scorrere lieve e a ciò che reca la vita - come una bottiglia aperta sott’acqua e riempita del fluire delle cose, diceva Goethe viaggiando in Italia. In un viaggio vissuto in tal modo i luoghi diventano insieme tappe e dimore del cammino della vita, soste fugaci e radici che inducono a sentirsi a casa nel mondo.» {flv img="CMagris.jpg" autostart="false" width="256" height="200" repeat="true"}Magris{/flv} |
Folco Quilici, è nato a Ferrara nel 1930. Nel 2008 la Società Geografica Italiana gli ha conferito il Premio “La Navicella d’Oro” con la seguente motivazione: “Folco Quilici in oltre mezzo secolo di costante attività professionale in ogni luogo del pianeta ha configurato un personale modello di cineasta-viaggiatore capace di esplorare e testimoniare con persuasivo rigore e poeticità i territori più rilevanti della cultura geografica, storica e artistica della società umana del passato e del presente, pervenendo a risultati stilistico-espressivi di notevolissimo valore e di ampia valenza comunicativa.” |