PREMIO CAVALLINI 2013
 Pierluigi Cappello Nato nel 1967, Pierluigi Cappello è di Scluse / Chiusaforte, un microcosmo nella Carnia del Canal del Ferro, con "le sue case in fila lungo una strada che conduce al nord".Pierluigi Cappello è uno dei maggiori poeti italiani contemporanei. È presente in molte antologie e riviste. In volume ha pubblicato: Le nebbie (1994), La misura dell'erba (1998), Il me donzel (1999), Amors (1999), Dentro Gerico (2002), Dittico (2004). Nel 2006 è uscita per l'editore Crocetti, con prefazione di Giovanni Tesio, la raccolta di poesie Assetto di volo, tradotta in lingua slovena da Gasper Malej, nel 2010. Nel 2010 esce per Crocetti un'altra sua raccolta: Mandate a dire all'imperatore. Dal 2011 è il volumetto Rondeau. Venti variazioni d'autore. Nel luglio 2013 la Bur-Rizzoli ha pubblicato la raccolta antologica Azzurro elementare. Poesie 1992-2010. Nel 2008 alcune sue prose erano state riunite in Il dio del mare. Nel 2013 Rizzoli ha pubblicato il coinvolgente racconto autobiografico Questa libertà. Cappello ottenuto riconoscimenti importanti, quali: il Premio Lanciano - Mario Sansone (1999), il Premio Montale (2004), il Premio Pisa (2006), il Premio Bagutta - Opera Prima (2007), il Super Premio San Pellegrino (2007), il Viareggio poesia - Leonida Repaci (2010). Nel 2012 ha ricevuto il Premio Vittorio De Sica sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. MOTIVAZIONE DEL PREMIO  Tommaso Cerno Nato a Udine, ora vive e lavora a Roma. A partire dal 1993 si è occupato di politica; prima ha lavorato al Messaggero Veneto collaborando con il quotidiano La Repubblica. Attualmente Tommaso Cerno è giornalista del settimanale L'Espresso, per il quale ha firmato importanti servizi di politica e attualità. È autore di inchieste sul Nord-est a sfondo politico, economico e sociale. Commentatore politico, è caposervizio del settore attualità. E l'autore del blog "#Sbagli" sul sito de L'Espresso. Impegnato nella battaglia per i diritti civili, come opinionista è ospite di trasmissioni tv sulle reti Rai, Mediaset, La7 e Sky. Come scrittore e "poeta" ha pubblicato Inferno - La commedia del potere (Rizzoli, 2013), una riscrittura dell'Inferno con protagonisti i personaggi politici e non della Seconda Repubblica. Prima aveva pubblicato il romanzo Affa Taffa (Mimesis, 2010) e il saggio L’ingorgo (Ribis, 2008), dedicato alla storia dell'autonomia del Friuli Venezia Giulia, dalla fondazione all'elezione dell'ex presidente Riccardo Illy. Ha collaborato all’instant-book dell'eurodeputata del Partito Democratico Debora Serracchiani, Il coraggio che manca (Bur, 2009). Ha vinto il Premio Cronista 2009 per il caso di Eluana Englaro. Il 14 settembre 2013 Cerno ha ritirato il Premio Pino Zac al 41º festival di Satira politica di Forte dei Marmi. MOTIVAZIONE DEL PREMIO |
 Eleonora Cavallini è professore ordinario di Letteratura Greca presso il Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna, sede di Ravenna, dove insegna anche Storia della Tradizione Classica nella Cultura Moderna e Contemporanea e Antropologia Storica del Mondo Greco.Dal 2002 al 2005 è stata Vicepreside della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna. Responsabile del progetto internazionale e di ricerca "Mythimedia", e coordinatrice del programma di student exchange "Overseas", relativamente ai rapporti con l'Università di Melbourne. Nel 2007 2008 è stata direttrice del Corso di Alta Formazione in "Comunicazione Multimediale dei Beni Culturali" e del Master Interateneo in "Progettazione e Promozione degli Eventi Artistici e Culturali"; attualmente dirige le International Summer Schools "Cinema and Contemporary Visual Arts" e "Filmaking and Multimedia Performance for Cultural Heritage". Fa parte del Comitato Direttivo del Centro di Studi su "La Fortuna dell'Antico nella Cultura Europea". Eleonora Cavallini dirige la collana Nemo. Confrontarsi con l'antico, pubblicata dall'editore Du.press di Bologna. Ultimo titolo della collana in ordine di tempo, il volume miscellaneo La Musa nascosta: mito e letteratura greca nell'opera di Cesare Pavese. MOTIVAZIONE DEL PREMIO PREMIO SPECIALE A  Boris Pahor (Trieste, 1913) è uno dei maggiori scrittori sloveni di cittadinanza italiana. Ha dato voce all'esperienza della deportazione politica, vissuta nei lager nazisti, nel suo capolavoro Necropoli (1967, ed. italiana 2008). Pahor ha scritto una trentina di titoli, tradotti in più di 10 lingue, tra i quali Il rogo nel porto (2008), Una primavera difficile (2009), La villa sul lago (2011), Figlio di nessuno (2012).In uscita da Bompiani Così ho vissuto. Il secolo di Boris Pahor, a cura di Tatjana Rojc. Il Novecento è il secolo di Pahor: ne ha vissuto gli orrori e le conquiste, facendosene testimone per eccellenza. Il racconto della sua esperienza esistenziale e, dunque, un racconto etico è vivo, denso di avvenimenti e aneddoti che seguono un tracciato cronologico ma mai banale o scontato. La sua biografia si sviluppa attraverso questo racconto, fatto da Pahor in prima persona, e contestualizzato dalla curatrice. Non si tratta solo di una autobiografia ma anche di una storia di Trieste, storia in cui si specchia la storia del Novecento europeo. Così, accanto alla storia viva, in presa diretta di Trieste, della comunità slovena e delle altre comunità che arricchivano in parte arricchiscono la città; accanto alla cronaca della disgregazione dell'Impero asburgico, la Grande guerra, dello squadrismo del fascismo, Boris Pahor racconta la sua crisi esistenziale, l'esperienza della guerra in Africa, l'adesione al Fronte di liberazione sloveno e la conseguente deportazione nei lager, il difficile ritorno alla libertà e alla vita. MOTIVAZIONE DEL PREMIO |
