PRESENTAZIONE XX EDIZIONE DEL PREMIO CAVALLINI



Oggi nella sala del chiostro dell’ex convento di San Francesco a Pordenone è stata presentata la XX edizione del Premio Bruno Cavallini, istituito da Vittorio Sgarbi, che sarà conferito a Oscar Farinetti, Paolo Portoghesi e Giuseppe Sgarbi sabato 29 ottobre alle 17,30 al Convento di San Francesco a Pordenone.


Un imprenditore, Oscar Farinetti, un architetto, Paolo Portoghesi, e un farmacista che a 93 anni ha pubblicato il suo primo libro, Giuseppe Sgarbi. Sono loro i protagonisti della ventesima edizione del premio Bruno Cavallini, presentato questa mattina (25 ottobre), che verrà consegnato sabato 29 alle 17.30 al convento di San Francesco a Pordenone. “In questa edizione ha sottolineato Maurizio Salvador, presidente del comitato organizzatore dell’ambito premio, sostenuto dai Comuni di Barcis, Pordenone, dalla provincia di Pordenone e dalla Regione, - Sgarbi ha voluto omaggiare anche suo padre, sempre presente alla cerimonia insieme alla moglie Rina scomparsa lo scorso anno”. Alla presentazione hanno partecipato Pietro Tropeano, assessore alla Cultura del Comune di Pordenone, Claudio Traina e Lorena Gasparini, sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Barcis.  Il premio è nato nel 1996 a Barcis nell’ambito del Premio di poesia “Giuseppe Malattia della Vallata”, voluto da Vittorio Sgarbi in ricordo dello zio Bruno Cavallini, nato nel 1920, docente di storia dell’arte, poi di italiano e latino e preside a Ferrara e a Milano, dove morì il primo aprile del 1984. Anima della iniziativa, da alcuni anni, è anche la sorella Elisabetta, ex direttrice Bompiani e oggi alla guida della Nave di Teseo. Quest’anno la scelta è caduta su tre figure che rappresentano tre diversi ambiti culturali. Oscar Farinetti, classe 1954, nato ad Alba, è un imprenditore attivo nell’ambito della cosiddetta “cultura enogastronomica”. È il creatore di Eataly, prima vetrina dedicata alla alta qualità italiana con 9 filiali in Italia e diverse all’estero. Paolo Portoghesi, classe 1931, è il battagliero sostenitore di una architettura radicata che interpreti la tradizione non come un trasferimento di abitudini acquisite, ma come stimolo alla innovazione e alla continuità. La sua opera più nota è la Moschea di Roma. Giuseppe Sgarbi, padre di Vittorio ed Elisabetta, dimostra come anche a una età avanzata la vita riservi sorprese. Nel suo caso, dopo una vita trascorsa in farmacia, ha pubblicato il suo romanzo d’esordio “Lungo l’argine del tempo. Memorie di un farmacista” nel 2014. I primi di novembre uscirà il suo nuovo lavoro “Lei mi parla ancora”, dedicato alla moglie Rina, scomparsa lo scorso anno, con una importante anticipazione proprio sabato 29 ottobre, durante la consegna dei premio Bruno Cavallini, a Pordenone.

Pordenone, 25 ottobre 2016

 

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